L'infarto miocardico e la malattia infiammatoria sistemica aumentano il rischio di mortalità nei giovani adulti
I pazienti di età pari o inferiore a 50 anni che hanno sofferto di un infarto miocardico e hanno malattie infiammatorie sistemiche autoimmuni presentano tassi elevati di mortalità per qualsiasi causa, nel lungo periodo.
Questo indica che la peggiore sopravvivenza a lungo termine nei giovani pazienti con infarto cardiaco con malattie infiammatorie potrebbe essere correlata all'infiammazione rispetto alla maggiore prevalenza di altri fattori di rischio cardiovascolare.
Sono stati analizzati 2.097 pazienti, di cui il 2.5% aveva una diagnosi di malattia infiammatoria sistemica.
Tra quelli con malattia infiammatoria sistemica, il 64% aveva una malattia psoriasica, il 23% aveva il lupus eritematoso sistemico, il 9% aveva l'artrite reumatoide e il 4% aveva un'altra malattia.
I pazienti con malattia infiammatoria sistemica hanno presentato maggiore probabilità di essere donne ( 36% vs 19%; P = 0.004 ) e di avere una diagnosi di ipertensione ( 62% vs 46%; P = 0.025 ) rispetto a quelli senza una malattia infiammatoria.
Durante un follow-up mediano di 11 anni, i pazienti con malattia infiammatoria sistemica avevano un rischio più elevato di mortalità per qualsiasi causa rispetto alla coorte completa di pazienti senza malattia infiammatoria sistemica ( hazard ratio, HR = 1.95; IC 95%, 1.07-3.57; P =0.03 ) o una coorte abbinata di pazienti senza malattia infiammatoria sistemica basata su età, sesso e fattori di rischio cardiovascolare ( HR = 2.68; IC 95%, 1.18-6.07; P = 0.018 ).
E' stato osservato che i pazienti che avevano una malattia infiammatoria avevano meno probabilità di ricevere l'Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] ( 88% contro 95%; P = 0.049 ) o una statina ( 76% contro 89%; P = 0.008 ) quando venivano dimessi rispetto ai pazienti senza malattia infiammatoria sistemica.
L'Aspirina e le statine sono raccomandate dopo un infarto miocardico, ma i ricercatori hanno scoperto che i pazienti con condizioni infiammatorie avevano meno probabilità di ricevere questi farmaci alla dimissione rispetto a coloro che non soffrivano di malattie infiammatorie.
Una ragione potrebbe essere la preoccupazione per le interazioni farmaco-farmaco poiché questi pazienti spesso assumono farmaci che sopprimono il sistema immunitario.
Dato che le malattie infiammatorie sistemiche sono rare, i numeri in questo studio erano piccoli; è importante confermare questo risultato in altre coorti simili. ( Xagena2021 )
Fonte: European Journal of Preventive Cardiology, 2021
Cardio2021 Reuma2021 Dermo2021
Indietro
Altri articoli
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Bivalirudina più un'infusione ad alte dosi rispetto alla monoterapia con Eparina nei pazienti con infarto miocardico STEMI sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario
Precedenti studi randomizzati di Bivalirudina ( Angiox ) versus Eparina nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST...
Rivascolarizzazione miocardica percutanea nei pazienti con presentazione tardiva di infarto STEMI
La gestione ottimale dei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) che si presentano tardivamente,...
Sicurezza ed efficacia dell'accesso femorale rispetto all'accesso radiale nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio SAFARI-STEMI
Tra i pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST ( infarto STEMI ) indicati per intervento coronarico percutaneo...
Struttura riassorbibile a base di Magnesio rispetto allo stent metallico permanente a rilascio di Sirolimus nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio MAGSTEMI
L'uso di strutture in Acido Polilattico riassorbibili è limitata nella pratica clinica quotidiana per motivi di sicurezza e la mancanza...
Stent di polimero biodegradabile a rilascio di Sirolimus rispetto a stent di polimero durevole a rilascio di Everolimus in pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio BIOSTEMI
Gli stent a rilascio di farmaco di nuova generazione con struttura metallica ultrasottile con polimero biodegradabile potrebbero facilitare la guarigione...
Il regime antiaggregante e anticoagulante orale diretto efficace nell'infarto STEMI, ma non in altre sindromi coronariche acute
I benefici clinici degli anticoagulanti orali diretti in aggiunta alla terapia antipiastrinica come prevenzione secondaria dopo sindrome coronarica acuta possono...
Gli antagonisti dell'aldosterone riducono il rischio di mortalità nei pazienti con infarto STEMI
Uno studio ha mostrato che la terapia con antagonisti dell'aldosterone offre un sostanziale beneficio di mortalità nei pazienti con infarto...
Infarto STEMI: danno miocardico nei pazienti con impianto di stent posticipato
Sebbene alcuni studi abbiano trovato un miglioramento del flusso coronarico e del recupero del miocardio quando l'impianto dello stent è...